IL FUNERALE DI MARIO FIORENTINI

E’ morto Mario Fiorentini, il partigiano più decorato d’Italia.

Comandante Partigiano, Agente Segreto e Matematico di fama internazionale. Avrebbe compiuto 104 anni fra tre mesi.

Funerali solenni in Campidoglio nella storica Sala della Protomoteca: il 10 agosto 2022 il Sindaco di Roma ha accolto in Campidoglio e reso omaggio al feretro dl Comandante Mario Fiorentini, Camera Ardente e picchetto d’onore delle Associazioni Partigiane e l’11 agosto funerali solenni, sempre nella Sala della Protomoteca, a entrambe le giornate ha partecipato per l’ANVRG Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini il Presidente della Sezione di Roma Fabio Pietro Barbaro

Hanno parlato per ricordarlo e onorarlo: Fabrizio De Santis Presidente dell’ANPI Provinciale di Roma, Miguel Gator Assessore alla Cultura di Roma in rappresentanza del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale di Roma, Marta Bonafoni Consigliere Regione del Lazio, in rappresentanza del Presidente e dell’Amministrazione della Regione Lazio, Maria Grazia Lancellotti Vice-Presidente del Museo Storico della Liberazione in rappresentanza del Presidente e dei Volontari del Museo, ed è stato letto un discorso del Rappresentante Britannico delle Truppe Alleate impossibilitato ad intervenire per motivi di salute; particolarmente applaudito il discorso dell’Assessore del Comune di Roma che ha informato la famiglia e gli antifascisti che al più presto il Comune intitolerà una strada al Comandante Fiorentini e commoventi gli interventi del figlio Giancarlo che ha parlato del papà e delle sue straordinarie qualità umane, e del nipote Suriel con un forte discorso, ha descritto i grandi ideali del nonno, ha concluso il Presidente Nazionale dell’ANPI Gianfranco Pagliarulo.

Era presente la Partigiana Iole Mancini, di anni 102, Medaglia d’Argento al Valore Militare, fu torturata da Priebke in Via Tasso per farle confessare il nascondiglio del marito partigiano, non parlò; ha scritto quest’anno un libro sulla sua vita “Un amore partigiano”.

Corone d’onore del Ministro della Difesa, delle Istituzioni e delle Associazioni Partigiane e delle Associazioni Antifasciste, Picchetto d’onore composto da un Trombettiere e una squadra di sei Granatieri di Sardegna, l’Arma dei Carabinieri e la Polizia Municipale di Roma.

Fiorentini era stato comandante del GAP Gruppo di Azione Patriottica «Antonio Gramsci»  nella Resistenza romana. Era decorato di tre Medaglie d’Argento al Valor Militare, di tre Croci al Merito di Guerra, della Medaglia Special Force del Regno Unito e della Medaglia Donovan dell’OSS il servizio segreto statunitense e della Medaglia della Special Force (Regno Unito).

Insieme a lui nella lotta partigiana la sua Lucia, conosciuta all’inizio del 1943, che sarà la sua adorata compagna per tutta la vita (Lucia Ottobrini 1924 – 2015), decorata con Medaglia d’argento al valore militare.

Due delle sue molte azioni partigiane da lui stesso raccontate:

–28 dicembre 1943, attacca il carcere di Regina Coeli, da solo, in bicicletta, la guardia nazista (28 soldati). intervista di Gad Lerner, su “Noi Partigiani. Memoriale delle Resistenza”. “Dovevamo far sentire la nostra voce a Pertini, Saragat e agli altri antifascisti in carcere. Il piano era lanciare, in corsa, uno spezzone di esplosivo davanti all’ingresso del carcere, durante il cambio della guardia. Decido di agire da solo per non far rischiare la vita anche agli altri (N. B. erano sette). Ho sfidato la morte tante volte e la fortuna mi ha sempre assistito”. È il 28 dicembre 1943. Subito dopo l’attacco viene emanata un’ordinanza che vieta la circolazione delle biciclette ma “i romani aggirano il divieto aggiungendo una terza ruota, trasformando le bici in tricicli”.

–10 marzo 1944,  attacca insieme ad altri gappisti, in Via Tomacelli, tre battaglioni di fascisti in una manifestazione per onorare la memoria di Giuseppe Mazzini (sic!). Intervista di Fabrizio Rostelli su il Manifesto del 4 novembre 2017: “I gappisti romani hanno neutralizzato tre battaglioni. Il battaglione Onore e Combattimento, il Barbarico e il Bozen. Il primo lo abbiamo attaccato a via Tomacelli, con bombe da mortaio Brixia modificate per essere lanciate a mano. Su Il Messaggero c’era un articolo in cui si diceva che chi avesse consegnato gli autori dell’attacco avrebbe ricevuto una ricompensa di 500mila lire. Nessuno ci ha denunciato”. E, scrive Fiorentini nel suo “Sette mesi di guerriglia urbana” “dopo quell’attacco in pieno giorno al centro di Roma, i tedeschi impedirono ai fascisti di fare altre manifestazioni pubbliche.”

Dopo la Liberazione di Roma viene aviolanciato nel Nord Italia, dietro le linee tedesche, nell’Italia ancora occupata, dove collabora con varie formazioni partigiane e con i servizi segreti alleati come ufficiale di collegamento.

Semplicemente mitiche le sue quattro evasioni da altrettante carceri naziste.

Finita la guerra, Prende la maturità classica e si laurea da autodidatta, insegna nelle scuole della periferia romana: “mi occuperò soprattutto degli studenti più deboli; e parlerò sempre a voce alta, a quelli dell’ultimo banco. La mia etica è questa, e da allora, anche all’università, l’ho seguita sempre.” Poi vince la Cattedra di Professore Ordinario di Geometria superiore all’Università di Ferrara. Accademico matematico di fama internazionale.

L’ANVRG Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini esprime condoglianze rispettose e affettuose alla famiglia, agli amici e a tutti gli antifascisti.