La nostra Storia

L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE VETERANI E REDUCI GARIBALDINI “GIUSEPPE GARIBALDI” (ANVRG) deriva direttamente e vi si ispira a quella Società di Mutuo Soccorso fra garibaldini che fu fondata dallo stesso Generale Garibaldi nel 1871 i cui aderenti confluirono, nel 1898, nella Società Reduci dalle Patrie Battaglie fino al 1924, quando la situazione politica italiana in seguito al delitto Matteotti, determinò la rottura delle forze garibaldine fra gli oppositori ed i fautori del fascismo, questi ultimi capitanati da Ezio Garibaldi, figlio di Ricciotti e nipote del nostro Eroe nazionale, il quale ebbe allora la meglio costituendo la “Federazione Italiana Volontari Garibaldini” trasformata nel 1936 in “Legione garibaldina”, fortemente coinvolta nel fascismo.

Molti superstiti reduci garibaldini, sia fra quelli che avevano partecipato alle imprese guidate dallo stesso Gen. Giuseppe Garibaldi sia fra quelli che successivamente fecero parte delle imprese condotte da Ricciotti Garibaldi in Grecia nel 1897 e nel 1912, e poi ancora nel 1911 in Albania, in Serbia nel 1914, sulle Argonne nel 1914-15 e sul fronte italiano con la Brigata “Cacciatori delle Alpi” comandata da Peppino Garibaldi, si tennero criticamente al di fuori dell’organizzazione di Ezio Garibaldi fino alla caduta del fascismo nel 1943, quando fu presa l’iniziativa di ricostituire il vecchio sodalizio su base democratica ed antifascista.

Il 15 luglio 1944, con atto rogato dal notaio Marini di Roma fu dato vita all’Associazione Nazionale Reduci Garibaldini “Giuseppe Garibaldi” per ripristinare l’integrale storica tradizione garibaldina. Nel 1945, anche con l’intervento dell’allora Ministero della Guerra, veniva riconosciuto ai reduci della Divisione italiana partigiana Garibaldi che aveva gloriosamente combattuto in Jugoslavia dall’8.9.43 all’8.3.45, il diritto di far parte di questa storica associazione quali i più autentici continuatori della tradizione garibaldina per avere combattuto volontariamente all’estero per la libertà di un altro popolo, mantenedo una profonda fedeltà alla patria italiana ed alle sue tradizioni democratiche e risorgimentali.

La proposta fu accolta a grande maggioranza dall’associazione, alla quale si iscrissero un forte numero di reduci della citata Divisione Garibaldi ed in quella occasione nella denominazione del sodalizio fu inserita la parola “Veterani” per distinguere i “vecchi” garibaldini dai “nuovi”, distinzione che, ormai, non ha nemmeno più motivo significante, se non quello di memoria storica, essendo rimasti, quelli della “Garibaldi”, gli unici garibaldini combattenti iscritti all’associazione. Resta comunque di alto significato la condivisione degli stessi ideali democratici esistita nello stesso sodalizio e continuata come legame storico del Risorgimento alla Resistenza espresso nella fedeltà alla patria italiana nella speranza garibaldina dell’Europa Unita.

Va qui ricordato che la citata Divisione “Garibaldi” nacque dalla fusione delle due Divisioni dell’Esercito italiano “Venezia” e “Taurinense”, dislocate in Montenegro, che all’annuncio dell’armistizio dell’8 settembre 1943, senza ordini o direttive del Governo, dopo aver chiesto a tutti i militari dipendenti di esprimere ciascuno la propria libera volontà che fu plebiscitaria, non vollero aderire agli ordini di resa imposti dai tedeschi. Il 2 dicembre 1943, dopo tre mesi di duri combattimenti e perdite, le due divisioni unite formarono appunto la Divisione italiana partigiana Garibaldi, restando Grande Unità dell’Esercito italiano, ancorché partigiana, dipendente operativamente dal Comando dell’Esercito popolare liberatore jugoslavo (EPLJ).

Nel 1959, allo scopo di allargare la base alle persone che pur non essendo “combattenti garibaldini” secondo le prescrizioni statutarie, intendevano condividere gli ideali garibaldini e collaborare alla loro diffusione, fu costituita un’associazione parallela denominata “Fratellanza garibaldina” fra discendenti e congiunti di garibaldini, sotto gli auspici ed il patronato dell’Anvrg, che raggiunse in breve tempo lo scopo tanto che il Congresso del 1991, dopo attento studio ed appropriate modifiche statutarie, i soci della “Fratellanza Garibaldina” divennero soci a tutti gli effetti nel rispetto della parità di doveri e di diritti. Si ebbero così due componenti dello stesso sodalizio: soci effettivi i reduci combattenti e soci ordinari gli altri, come stabilisce l’art. 5 dello statuto, approvato dall’Ente tutorio dello Stato il 10 maggio 1993.