Il 12 novembre 2022 l’ANVRG ed il Museo della Repubblica Romana e Memoria Garibaldina presenteranno il libro:
“Eleuterio Felice Foresti -L’UOMO, IL PATRIOTA”.
“Il volume presenta le trascrizioni di un importante “corpus documentario” che intende andare alla fonte primaria per la conoscenza di Foresti attraverso le sue stesse parole. Rizieri Fuzzi, conterraneo di Foresti e redattore di questo volume, ha infatti trascritto e pubblicato documenti conservati presso la Biblioteca-Archivio del Museo Civico del Risorgimento di Bologna nella Posizione d’Archivio Felice Foresti.”
ELEUTERIO FELICE FORESTI Nasce in Conselice nel 1789, all’ età di sedici anni si arruola nell’esercito Napoleonico, nel 1809 si laurea Dottore in Legge all’Università di Bologna, nel 1811 viene nominato da Napoleone Giudice di pace in Crespino (Ro) e confermato Pretore dagli Austriaci nel 1818. Nel 1817 entra nella Carboneria, nella Vendita di Ferrara; scoperto ed arrestato dalla polizia austriaca, il 24 dicembre 1820 viene condannato a morte, pena poi commutata in 20 anni di carcere duro; dopo i Piombi a Venezia, nel carcere dello Spielberg in Moravia- Nel 1835 la restante pena carceraria gli viene commutata nell’esilio negli Stati Uniti.
Nel 1841 viene nominato da Mazzini presidente della Congrega Newyorkese della Giovine Italia. Dopo eventi del periodo 1846-49, la sua volontà di azione e la sua concretezza lo portano guardare a Garibaldi, come il futuro “Uomo dell’Unità d’Italia”. Foresti prepara l’arrivo a New York di Garibaldi, è i 1850; ne segue una calorosa accoglienza da parte delle autorità americane, degli esuli e di tutta la stampa; è l’occasione per consolidare un fraterno rapporto tra i due uomini. Nel 1856 aderisce, assieme all’amico Marchese Giorgio Pallavicino, alla Società Nazionale, organizzazione, fondata da Daniele Manin che mira ad una Italia Unita sotto le insegne del Regno di Sardegna. 17 giugno 1856 giunge a Genova; il suo obbiettivo è di convincere Garibaldi ad incontrare Cavour. Sempre più vede in lui l’Uomo dell’Unità d’Italia e preme per questo incontro; incontro al quale lui stesso lo accompagna.
“Il nostro Garibaldi era a Torino il 13 del corrente, ed io ve l’accompagnai. Cavour l’accolse con modi cortesi e famigliari ad un tempo: gli fece sperar molto, e l’autorizzò ad insinuare speranza nell’animo altrui. Pare ch’ei pensi seriamente al gran fatto della redenzione politica della nostra penisola […]. Insomma Garibaldi si congedò dal Ministro come da un amico che promette ed incoraggia a un’impresa vagheggiata” (Maineri 1878, II, 357). Nel maggio 1858 viene rinominato “Console degli Stati Uniti a Genova” con l’exequatur del Governo Sardo. Muore a Genova 14 settembre 1858; viene sepolto nel Cimitero Monumentale di Staglieno con gli “ONORI” della Marina USA!