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PROGETTO 2021 – DIVISIONE ITALIANA PARTIGIANA GARIBALDI

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Relazione conclusiva di Isabella Insolvibile

Il seguente lavoro rientra nell’ambito del progetto “Per non dimenticare: la Resistenza dei militari italiani della Divisione Garibaldi in Montenegro (1943-1945)”, finanziato dal contributo annuale del Ministero della Difesa (2020) e finalizzato alla digitalizzazione e sistemazione del materiale archivistico relativo alla Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi”.

Il lavoro affidatomi dall’ANVRG è consistito nella digitalizzazione dei nominativi dei partigiani della Divisione Garibaldi riportati su 6 dei 7 numeri del bollettino della Divisione denominato «Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi”. Organo dell’Ufficio Storico Statistico». Sul primo numero (luglio 1947) sono contenuti 33 elenchi per un totale di 3.916 nominativi; i numeri successivi (dal 2 del dicembre 1947 al 6 del settembre 1948) contengono invece altri 15 elenchi, per un totale complessivo di 48. 

Gli elenchi riportano un numero variabile di nominativi, da poche decine a più di 200. Sono relativi a «militari già combattenti nelle varie formazioni della Divisione “Garibaldi” che hanno ottenuto il riconoscimento della qualifica di Partigiano combattente all’estero» (Bollettino n. 1, p. 1). Risultano trasmessi dal ministero dell’Assistenza Postbellica dal 24.4.1946 al 27.8.1948. Dal numero 2018 (elenco 14) è riportata l’indicazione d per “deceduto” e f per “ferito”; successivamente, si aggiungono anche le definizioni di “caduto”, “disperso”, “invalido” e “mutilato”.

Gli elenchi contengono talvolta omissioni e ripetizioni di numeri. Il totale dei nominativi riportato sulla fonte è di 6.188, mentre il totale effettivo è di 6.148. La discrepanza è dovuta a un certo quantitativo di numeri mancanti nell’elenco e, al contempo, ad alcune ripetizioni (i numeri “bis”).     

La digitalizzazione dei nominativi ha permesso la creazione di un database excel, ordinato alfabeticamente sulla base del cognome del partigiano riconosciuto. Il database si compone di 10 colonne che riportano i dati secondo lo schema seguente: 

1.Numero in elenco
2. Cognome 
3. Nome 
4. Patronimico 
5. Grado 
6. Luogo 
7. Provincia 
8. Indirizzo 
9. Sorte 
10.Altro 

La trascrizione ha presentato alcune difficoltà dovute allo stato non sempre ottimale della copia di lavoro e a refusi ed errori presenti nell’originale, spesso non rimediabili (lettere che si confondono o sembrano invertite etc.). La criticità principale, tuttavia, è stata individuata nella trascrizione dei luoghi, che è poi il dato maggiormente interessante – dopo quello onomastico e insieme a quello relativo al grado, si intende – da un punto di vista “qualitativo” e quello sul quale, conseguentemente, si è lavorato di più. Il problema non ha riguardato gli ovvi cambiamenti della geografia politica nel tempo, ma la stessa individuazione del toponimo, indicato talvolta con il solo nome di una frazione, magari molto ordinaria oppure oggi scomparsa o, anche, inglobata in un comune, appartenente a una provincia diversa da quella corretta, etc. L’obiettivo dell’individuazione di una precisa distribuzione topografica dei membri della Divisione Garibaldi ha, dunque, richiesto un’attenzione particolare e ovviamente rallentato le operazioni di trascrizione.  

Nonostante le problematiche suaccennate, il lavoro è stato completato nei tempi previsti e ha permesso un primo approfondimento scientifico dei dati, sul quale tuttavia pesa, va sottolineato, l’assenza dell’informazione relativa alla classe anagrafica di appartenenza dei nominativi. Questa lacuna potrà essere, almeno parzialmente, risolta dall’utilizzazione, che si auspica, del fondo Ricompart-Commissione Estero, a partire dalla digitalizzazione della sua parte schedario, disponibile alla pagina https://www.partigianiditalia.beniculturali.it/. Una prima consultazione a campione di tale schedario ha fornito importanti conferme ma anche palesato significative discrepanze (nominativi non presenti, dati non conformi etc.) rispetto al database realizzato. Un nuovo studio dovrebbe prendere le mosse proprio da questo confronto. 

L’analisi dei dati disponibili restituisce innanzitutto informazioni quantitative: su un totale di 6.148 partigiani garibaldini riconosciuti, 415 furono i caduti, 177 i dispersi, 315 i feriti, 2 gli invalidi e 2 i mutilati. Per quanto riguarda i gradi ricoperti durante l’attività partigiana (ma, si suppone, anche nella fase bellica pre-armistiziale), si hanno

UFFICIALI432
SOTTUFFICIALI 649
SOLDATI5.023
altro13
mancante 31

Tra gli ufficiali, abbiamo

tenente181
sottotenente155
capitano57
maggiore18
tenente colonnello12
colonnello5
generale4

Tra i sottufficiali 

sergente332
sergente maggiore238
maresciallo42
brigadiere19
aiutante di battaglia8
vicebrigadiere6
capo2
capo squadra1
sottufficiale finanziere1

Per quanto riguarda i gradi inferiori, ovviamente la maggior parte, risalta l’indicazione – nonché la quantità – di uomini indicati solo come “garibaldini”, il cui corrispondente militare era senza dubbio quello di soldati. Questi ultimi, poi, si distinguono anche in “artiglieri”, “fanti”, “alpini” etc.

soldato3.607
caporale636
caporalmaggiore552
carabiniere103
finanziere53
appuntato31
aviere27
guardia alla frontiera1
marinaio9
sottocapo4

Se si confronta la colonna “sorte” con quella dei gradi, si evince che 64 dei 415 caduti sono ufficiali; ciò significa che i restanti sono sottufficiali e, perlopiù, uomini di truppa. I morti, tra questi ultimi, furono 307, cioè quasi il 74% del totale complessivo di coloro che persero la vita. Il dato è confermato per dispersi e feriti: la truppa copre infatti più dell’80% di entrambe le categorie.   

Passando all’analisi dei dati geografici, va innanzitutto detto che Piemonte e Toscana, con, rispettivamente, 1.578 e 1.499 garibaldini, si confermano basi di reclutamento della Divisione partigiana Garibaldi (è presumibile che la consultazione dei fascicoli personali del Ricompart possa confermare il dato sulla base dei reparti pre-armistiziali di provenienza). In particolare, le due città capoluogo (e, ovviamente, le loro province) sono, senza dubbio, i “luoghi italiani” della formazione (Torino con 725 garibaldini, Firenze con 616). Tutte le regioni e le province italiane, tuttavia, furono presenti nella Garibaldi, che coinvolse anche alcuni nati all’estero: 

Piemonte1.578
AL88
AT105
CN48
NO115
NO (VB)137
TO725
VC123
VC (BI)130
AO107
Toscana1.499
AR230
AU (MS)7
FI574
FI (PO)42
GR43
LI46
LU97
MS16
PI66
PT200
SI178
Lombardia513
BG 34
BG (LC)2
BS56
CO20
CO (LC)11
CR24
MI99
MI (LO)7
MI (MB)7
MN13
PV41
SO6
VA193
Emilia Romagna364
BO76
FE34
FO (FC)22
FO (RN)13
MO26
PC125
PR20
RA28
RE20
Lazio350
FR18
LT17
RI35
RM238
VT42
Veneto328
BL60
PD64
RO19
TV63
VE24
VI70
VR28
Campania 235
AV40
BN31
BN (CE)6
NA82
NA (CE)36
SA40
Puglia233
BA45
BA (BT)25
BR14
FG75
FG (BT)2
LE41
TA31
Sicilia215
AG38
CL25
CT44
EN8
ME12
PA24
RG15
SR21
TP28
Umbria 184
PG92
TR92
Calabria 127
CS52
CZ26
CZ (KR)7
CZ (VV)4
RC38
Marche95
AN28
AP12
AP (FM)11
MC24
PS20
Abruzzo91
AQ24
CH19
PE15
TE33
Liguria 57
GE35
IM8
SP7
SV7
Friuli Venezia Giulia56
GO5
TS11
UD30
UD (PN)10
Basilicata 53
MT14
PZ39
Sardegna38
CA4
CA (OR)7
CA (SU)4
NU8
NU (OR)1
NU (SS)1
NU (SU)2
SS11
Molise36
CB19
CB (IS)17
Trentino Alto Adige31
BZ14
TN17
Estero7
ALBANIA1
CROAZIA3
FRANCIA1
MONTENEGRO1
SVIZZERA1

La Divisione Garibaldi fu, dunque, una formazione prevalentemente centro-settentrionale, ma solo l’esame dei fascicoli del Ricompart potrà dare certezze sulla natura del luogo indicato, considerato che, in un paese fortemente caratterizzato dalle migrazioni interne come l’Italia, il discrimine tra luogo di nascita e luogo di residenza si pone come assai significativo. 

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