Il 12 novembre 2022 in Roma, nella sala convegni del Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina, l’ANVRG, con il “supporto” di ROMA-CULTURE ha presentato il libro curato da Rizieri Fuzzi
ELEUTERIO FELICE FORESTI – L’UOMO-IL PATRIOTA
La presentazione, che ha visto una buona partecipazione di pubblico, può senz’altro dirsi ben riuscita; infatti, ha suscitato interesse e coinvolto i presenti, anche grazie agli interventi che hanno contribuito ad approfondire la conoscenza del FORESTI inserendolo nel contesto storico nazionale ed internazionale.
Ha moderato la presentazione Fabio Pietro Barbaro Presidente ANVRG Sezione di Roma.
Quindi è intervenuta per prima la Dott.ssa Mara Minasi, Direttrice del Museo che gentilmente ci ha ospitato, e che non si è limitata ad un saluto di benvenuto anche a nome di ROMA- CULTURE ma, col suo intervento ha dato un apprezzato apporto alla presentazione stessa, anche ricordando i due cittadini di Conselice caduti per la Repubblica Romana nel 1849, e sepolti nel Mausoleo Ossario Garibaldino del Gianicolo.
Di seguito è stata data lettura, da Fabio Pietro Barbaro, del messaggio di saluti e ringraziamenti per l’evento e di compiacimento per la lodevole opera svolta dal curatore Rizieri FUZZI pervenuto da Annita Garibaldi Jallet Presidente Onoraria AVRG.
Poi è stata la volta dell’avv. Maurizio Iorio che ha letto il messaggio di saluti e ringraziamenti inviato da Rizieri Fuzzi curatore del libro, che suo malgrado non ha potuto presenziare.
Infine, si è data lettura del messaggio del sindaco di Conselice, Paola Pula, con cui il sindaco ha tenuto a sottolineare l’importanza che riveste per la comunità conselicese la figura del concittadino patriota Felice Foresti e di conseguenza l’importanza del lavoro svolto da un altro apprezzato concittadino, Rizieri Fuzzi, che ha curato la trascrizione del carteggio manoscritto custodito presso la Biblioteca Archivio del Museo Civico del Risorgimento di Bologna.
Sono poi intervenuti:
Daniele Villa, Consigliere Nazionale ANVRG, che ha, dapprima, delineato il profilo geografico e sociale di Conselice ai tempi in cui vi nacque Felice Foresti. Conselice, zona di palude sulla Valle Padusa, antica valle in cui confluivano fiumi e canali, lambita dal Po di Primaro. Il nome deriva da “Caput Silicis”, capo, fine della strada selciata romana, che congiungeva Forum Cornelii (odierna
Imola) al porto vallivo di Conselice, facente parte, dal Medio Evo, della Romagna d’Este. Ha avuto una forte tradizione Risorgimentale come testimonia il sacrificio di due suoi cittadini: Gaetano Garelli e Giovanni Masi, caduti combattendo per la Repubblica Romana nel 1849. Infine ha concluso l’intervento raccontando l’occasione che ha portato ad iniziare la ricerca e quindi alla stesura del libro: il ritrovamento, da parte di Rizieri Fuzzi, di una pergamena del 1898, a firma dell’allora Segretario Comunale di Conselice, Paolo Negri, in cui si ratificava la donazione della corrispondenza autografa di Felice Foresti con i familiari, gli amici, ed i grandi del Risorgimento, al Museo del Risorgimento di Bologna. L’interessamento ed il supporto della Ns. Presidente Annita Garibaldi Jallet e della dott.ssa Mirtide Gavelli, Responsabile della Biblioteca del Museo, hanno permesso l’accesso e la consultazione della documentazione consentendo la realizzazione dell’opera presentata.
Mirtide Gavelli, Responsabile della Biblioteca del Museo del Risorgimento di Bologna, ha ricordato che il Museo di Bologna è nato nel 1893 all’indomani della Grande Esposizione di Bologna del 1888, esposizione voluta dal Poeta Carducci a testimoniare gli 800 anni dalla nascita dell’Università di Bologna.
Ha poi percorso gli anni della giovinezza di Foresti da quando, a 16 anni, scappa da casa e si arruola nell’esercito napoleonico; ripreso dal padre continua gli studi a Ferrara laureandosi poi dottore in Legge all’Università di Bologna conservando, comunque, tutti i valori di una istruzione liberale. Nel 1818 viene nominato dall’Imperatore d’Austria Giudice di Pace, poi Pretore a Crespino per le provincie del Polesine. La Carboneria Ferrarese, che si era organizzata fino alla Destra del Po, vede in Foresti l’uomo che può introdurre la Carboneria nell’area veneta e lo ammette con un solo atto a tutti i gradi societari. Nel gennaio 1819 viene scoperto assieme ad altri carbonari e condotto ai Piombi di Venezia; nel 1820 viene condannato a morte, pena commutata nel 1821 a 20 anni di carcere duro nello Spielberg in Moravia. Durante la carcerazione era proibito comunicare e pertanto non si hanno scritti di Foresti in questi anni. Alla fine del 1833 la pena viene commutata in esilio perpetuo negli Stati Uniti dove giunge, a New York, nel 1836. Calorose manifestazioni dei compatrioti e del popolo e della stampa americani accolgono gli esuli. Foresti viene nominato professore di lingua e letteratura nel Collegio Columbia e nell’Università. Nelle lettere ai famigliari, seguendo la sua narrazione, si scoprono gli Stati Uniti degli anni ‘30 e ‘40 con i grandi fiumi, la natura, le strade ferrate, le tribù indiane, l’applicazione della legge. Negli anni ‘50, nei capitoli dedicati alla corrispondenza con amici e protagonisti del Risorgimento, si lamenta del “tradimento” dei tanti che, dopo la sua liberazione dallo Spielberg, non “si peritarono” neppure di rivolgergli un saluto. Descrive, tra le altre cose, il mondo femminile americano: fanciulle che, indipendentemente dal ceto sociale di appartenenza, frequentano le scuole, godono di un rapporto di libertà in famiglia, andando ad acquisire conoscenza di “interessi, istituzioni e leggi della patria sì da sviluppare in esse la forza della intelligenza”.
Conclude Daniele Villa: Fermo restando la tragica esperienza della carcerazione allo Spielberg e dell’esilio, mai Foresti abbandonò il progetto e l’impegno a far sì che il nostro paese conoscesse l’unificazione; lo dimostrano alcuni fatti salienti:
∙ Nel 1850 Foresti organizza l’arrivo a New York di Garibaldi e tra i due nasce una profonda amicizia; Foresti matura la convinzione che Garibaldi sia l’unico in grado di portare l’Italia all’unità.
∙ 17 giugno 1856 giunge a Genova; convince Garibaldi ad incontrare Cavour; “Il nostro Garibaldi era a Torino il 13 del corrente, ed io ve l’accompagnai”.
Capiva infatti che senza lo stato sabaudo l’Unita d’Italia non si poteva fare.
∙ Nel maggio 1858 viene rinominato “Console degli Stati Uniti a Genova” con l’exequatur del Governo Sardo. “Rinominato”: la sua la sua prima nomina del 1853 era stata rifiutata dal Governo Sardo perché Mazziniano.
Muore a Genova 14 settembre 1858; viene sepolto nel Cimitero Monumentale di Staglieno con gli “ONORI” della Marina USA!