
Durante il corso della celebrazione dell’80°della Liberazione, il 25 aprile u.s. nella città di Forano Sabina la Federazione delle Sezioni dell’Italia Centrale della ANVRG ha consegnato ai familiari del Garibaldino Silvio Nobili, nativo di Forano Sabina, deceduto a Brestovaz il 25 maggio 1945 a seguito delle ferite riportate in combattimento tra i militari della Divisione Partigiana Garibaldi di Montenegro e i tedeschi, la cui salma è tornata a Forano nel dopoguerra su richiesta dei familiari.
La cerimonia della consegna è avvenuta davanti al monumento ai caduti della città sabina alla presenza del Sindaco della città On. Oreste Pastorelli, del presidente della Sezione Combattenti, del Parroco della Chiesa cattolica, del Pastore della Chiesa Valdese presente a Forano fin dalla fine dell’800, delle Autorità militari e civili della zona, del prof. Vincenzo Masi rappresentante locale della ANVRG e della Banda città di Forano di cui fu anche maestro nell’800 il garibaldino Bruto Valerio Giannini che partecipò attivamente alla Campagna dell’Agro Romano.
L’Avv. Gianfranco Paris, presidente della Federazione Italia centrale, consegnando la medaglia coniata dalla ANVRG in occasione dell’80°della formazione della Divisione avvenuta il 2/12/1943, dopo aver sottolineato la scarsa considerazione con la quale il movimento della Resistenza ha sempre considerato la Resistenza dei militari in servizio che non vollero arrendersi ai tedeschi dopo l’armistizio di Cassibile, ha spiegato come quei giovani ed i loro comandanti con il loro atteggiamento intesero rendere onore alla loro divisa.
Molte decine furono i giovani reatini e sabini, militari di leva della Divisione Venezia, poi confluiti nella Garibaldi, che fecero questa scelta in rappresentanza di quasi tutti i comuni della Provincia. Essi affrontarono imperterriti sofferenze di ogni genere pur di non arrendersi inermi al tedesco ed ai suoi alleati ammaestrati dalla esperienza di una guerra inutile a fianco di un esercito che aveva il solo scopo di asservire l’Europa ai voleri di Hitler. Ha ricordato inoltre come l’ANVRG, nel nome dell’eroe dei due mondi, fu unica nell’offrire subito dopo la guerra una sponda alla quale appoggiarsi per reagire alla scarsa considerazione generale.
La cerimonia si è conclusa con la lettura di tutti i nomi dei caduti ed il silenzio suonato dalla cornetta della Banda.