All’età di 95 anni è mancata Bianca Montale. Nata a Genova, giovanissima ha aderito al movimento di Liberazione nazionale, quale staffetta partigiana. Nota come storica e docente di Storia del Risorgimento all’Università di Genova e di Parma, è stata dapprima Direttrice dell’Istituto Mazziniano di Genova (1952 – 1970), nel quale ha lasciato una duratura impronta, grazie all’impegnativo lavoro portato avanti per ricostruire le raccolte museali, archivistiche e librarie, dopo gli ingenti danni subiti durante i bombardamenti del secondo conflitto mondiale, lasciando un’imponente schedatura di migliaia di documenti e creando il primo catalogo a soggetto della biblioteca specializzata.
Membro del Consiglio di Presidenza dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Accademica dell’Accademia Ligure di Scienze e Lettere, ha sempre coniugato i suoi studi con impegno e grande passione civile. Tra i fondatori del Dipartimento di Ricerche Europee (D.I.R.E) ha fatto parte della Commissione Nazionale Editrice degli Scritti di Mazzini, dei Comitati nazionali per le celebrazioni del centenario della morte di Giuseppe Garibaldi e per il bicentenario della nascita di Giuseppe Mazzini. Ha ricevuto un premio alla carriera per la propria disciplina (2000) da parte dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Le sono stati conferiti il Premio Mazzini, da parte dell’Università di Genova, e il Premio Città di Genova. Instancabile studiosa, univa alle sue doti di ricercatrice la passione per l’insegnamento, ricambiata dall’amore dei suoi studenti, che numerosi l’hanno seguita negli anni. Attraverso scritti, conferenze e lezioni accademiche in Italia, in Europa e all’estero (Corea, Argentina, Cile, Brasile, Nord America, Canada), ha contribuito alla diffusione e alla valorizzazione della conoscenza della storia del Risorgimento.
Sempre pronta e disponibile al confronto e alla collaborazione, non ha mai fatto mancare il suo sostegno a quanti si rivolgevano a lei, qualunque fosse la loro estrazione o provenienza. Grande amante della natura e della montagna, ha scalato le vette più importanti delle Alpi, condividendo racconti e gioie, ma anche grande preoccupazione per i danni arrecati dal cambiamento climatico.
Nell’occasione l’Associazione nazionale Veterani e Reduci Garibaldini la ricorda con stima ed affetto, nel nome dei comuni ideali.