Un filo che non si spezza. La Repubblica Romana 1849, oggi.

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Per il 176° anniversario dalla proclamazione della Repubblica Romana, sabato 8 febbraio 2025 alle ore 16, la sala grande di Porta San Pancrazio è affollata. Nonostante le sedie aggiunte dappertutto il pubblico è anche in piedi nei corridoi, attento dall’inizio alla fine.
Un filo che non si spezza: la Repubblica Romana 1849 oggi, è il tema di questo evento che ha provato ad analizzare e raccontare la straordinaria attualità della Repubblica Romana del 1849 e dei suoi Ideali.
Organizzato e coordinato da Fabio Pietro Barbaro, Presidente della Sezione di Roma ANVRG è stato realizzato in collaborazione con due prestigiose istituzioni di studi mazziniane, che sono anche associazioni antifasciste, conservando la memoria della lotta al nazifascismo, oltre che quella risorgimentale. Hanno partecipato:
la Domus Mazziniana di Pisa è un Istituto Storico di Interesse Nazionale, presieduto dal prof. Paolo M. Mancarella, e rappresentato dal Direttore Scientifico Prof. Pietro Finelli, anche docente dell’Università di Pisa che ha parlato a proposito della Costituzione del 1849, che ha sicuramente influenzato grandemente i Padri e le Madri Costituenti della Costituzione della Repubblica Italiana di quasi un secolo dopo.
L’Associazione Mazziniana Italiana (A.M.I), fondata nel 1943, da importanti personalità del movimento antifascista, è una libera associazione che propugna i principi di emancipazione morale, politica e sociale sostenuti da Giuseppe Mazzini.
La Sezione di Roma La Terza Roma con un intervento del prof. Marco Marinucci, docente presso il Liceo Minerva di Roma, sulla sua esperienza didattica sullo studio della nostra Costituzione.
In apertura di conferenza è intervenuta Milena Mosci della sezione A.M.I. Terza Roma per presentare l’evento previsto per il giorno successivo dal titolo “Pellegrini della Repubblica” , al quale la nostra associazione ha partecipato nella persona di F.P. Barbaro.
Il Presidente Nazionale della ANVRG dott. Valerio Benelli, è intervenuto portando il saluto dell’associazione agli ospiti.
Il Presidente della sezione di Roma F.B. Barbaro ha introdotto la conferenza: un filo che non vorremmo vedere. Lo Spielberg dei patrioti del Risorgimento, con Ventotene e I campi di sterminio di Auschwitz e di Dachau. L’esilio di Mazzini in Europa, di Giuseppe Garibaldi nelle Americhe e di suo nipote Sante Garibaldi in Francia con la società di oggi; il bimbo con la maglietta rossa e I pantaloncini azzurri, sembra che dorma sulla spiaggia. Il filo rosso garibaldino è quello che unisce i patrioti che da vari paesi sono venuti a combattere per la nostra e per la loro Libertà nella Repubblica Romana 1849 con i nostri soldati, fattisi Partigiani in Jugoslavia nella Divisione Italiana Partigiana Garibaldi – Montenegro 1943-1945 per combattere il fascismo ed il nazismo in Jugoslavia ed in Italia. Il nostro filo è quello che unisce la pace con la giustizia, la libertà e la democrazia. Il filo che unisce, siamo anche noi, qui e adesso, nel nostro piccolo, che questo filo lo proteggiamo, perché non si spezzi!


Mara Minasi, Direttrice del Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina ha raccontato la storia del Museo. Porta San Pancrazio era affidata alla nostra associazione ed è la Sede Legale nazionale e della Sezione di Roma. Il museo è stato inaugurato il 17 marzo 2011, in occasione della celebrazione del 150º anniversario dell’Unità d’Italia, dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con la partecipazione di Carlo Bortoletto, allora Presidente Nazionale della ANVRG, in camicia rossa in quanto partigiano della Divisione Italiana Partigiana Garibaldi e di Annita Garibaldi Jallet, Vicepresidente dell’associazione. I cimeli garibaldini sono stati dati in comodato gratuito, per permetterne la visione gratuita, alla Sovrintendenza di Roma e appartengono dalla famiglia della nostra Annita Garibaldi Jallet; mentre i cimeli della Divisione Italiana Partigiana Garibaldi – Montenegro 1943-1945, già a Porta San Pancrazio nella sala della Divisione, dal 2016 costituiscono la mostra permanente nei locali del Museo della Divisione Garibaldi, nato ad Asti nelle sale del Museo del Risorgimento, nello storico Palazzo Ottolenghi.


Il professor Pietro Finelli, Direttore Scientifico della Domus Mazziniana, ha analizzato e raccontato quanto la Costituzione del 1849 sia stato un modello e un’ispirazione per le costituzioni moderne, con un intervento dal titolo La Repubblica dei moderni. Il Modello costituzionale romano del 1849 che è sicuramente uno degli aspetti più interessanti di quel “filo che non si spezza” che dà il titolo alla conferenza.

L’intervento della professoressa Elena Musiani, dell’Università di Bologna e Responsabile Scientifico dell’Archivio di Storia delle Donne di Bologna, ha raccontato la partecipazione femminile nei moti risorgimentali e in particolare nella Repubblica Romana del 1849. La relazione dal titolo “Lessi la vostra lettera tra il rombo dei cannoni…” L’attivismo femminile mazziniano tra idee, azioni e reti di relazioni transnazionali si è soffermata sulle figure di Anna Grassetti Zanardi (1815-1896), Cristina Trivulzio di Belgioioso (1808-1871) e Margaret Fuller Ossoli (1810-1850), portando alla luce un aspetto del risorgimento, la partecipazione femminile, del quale si parla sempre troppo poco.

Il prof. Marco Marinucci, Roma e A.M.I. Sezione di Roma La Terza Roma, e docente presso il Liceo Minerva, è intervenuto, supportato dagli allievi del liceo Sofia Cardinale, Flavia Federici e Yehuwalashet Yigezu Dawit, sottolineando come la Scuola sia chiamata a rispondere alle difficoltà che i giovani incontrano in una società sempre più individualista e consumistica. Si è così evidenziato come un antidoto a tutto ciò sia possibile trovarlo nella nostra attuale Costituzione e nel suo insegnamento. Sono stati letti alcuni Articoli della Carta Costituzionale e commentati in un video preparato dagli studenti dell’Istituto Minerva di Roma, seguito dagli interventi degli studenti in sala, volti ad evidenziare il profondo legame tra la Costituzione della Repubblica del ’49 e quella vigente. Il tutto si è concluso citando le parole di Mazzini sull’importanza delle scuole per formare i futuri cittadini e un incoraggiamento, dello stesso, ai giovani affinché perseguano sempre sogni di unità, fratellanza e umanità”. Applauditissimi e festeggiatissimi i giovani studenti Sofia, Flavia e Yehuwalashet per il loro intervento.

Le strade che hanno portato i valori del pluralismo, della libertà politica, della partecipazione popolare, dell’emancipazione femminile ad essere alcuni dei pilastri portanti della nostra società vedono una tappa fondamentale nella Repubblica Romana del 1849, nella sua modernità e nel suo impatto rivoluzionario su quella che è stata la storia successiva, non solo Italiana. Questi valori, scolpiti nella Costituzione Italiana del 1948 sono troppo spesso bersaglio di attacchi e tentativi di revisione.
Nel nostro piccolo, come Sezione di Roma della ANVRG, cerchiamo di resistere coltivando la memoria e la storia di chi, per questi valori ha lottato. Questa conferenza è stata per noi una riuscitissima occasione di sottolineare quanto il filo rosso che lega la Repubblica Romana al mondo di oggi è molto più forte e più saldo di quello che la distanza nel tempo potrebbe lasciar pensare.

La registrazione audio della conferenza

Fabio Pietro Barbaro – Introduzione


Milena MosciValerio Benelli  – Saluti


Fabio Pietro Barbaro  – Presentazione. Un filo che non vorremmo vedere


Pietro Finelli – La Repubblica dei moderni. Il Modello costituzionale romano del 1849


Elena Musiani Lessi la vostra lettera tra il rombo dei cannoni… L’attivismo femminile mazziniano tra idee, azioni e reti di relazioni


Marco Marinucci e i gli studenti del Liceo Minerva – A lezione di Costituzione


Interventi dal pubblico e chiusura conferenza