8 marzo, Festa della Donna. Purtroppo oggi come in passato non è una festa, ma ancora un’occasione per ricordare le tante donne vittime di tragedie e di soprusi. A ricordarcelo l’eroica battaglia delle donne iraniane, il cui grido di battaglia ben richiama i diritti fondamentali; quello alla vita in primis, che non solo in Iran o in Afghanistan è ancora da conquistare, ma anche nelle cosiddette nazioni civili troppo spesso la violenza cieca si abbatte sulle donne da parte di mariti, compagni, fratelli, e dove il sogno di parità e le conquiste che sembravano ormai definitive sono messe costantemente sotto attacco, a dimostrazione di quanto sia sempre indispensabile vigilare e difendere giorno per giorno ogni faticosa conquista, senza mai dare nulla per scontato.
Ma questo giorno per noi è anche l’occasione per ricordare il ruolo che le donne hanno avuto nelle battaglie del Risorgimento e nella riconquista della libertà, conculcata dal fascismo, e per fare ciò quanto mai attuali sembrano le parole di Giuseppe Mazzini sulla donna:
“Amate, rispettate la donna. Non cercate in essa solamente un conforto, ma una forza, una ispirazione, un raddoppiamento delle vostre facoltà intellettuali e morali… Abbiate la donna siccome compagna e partecipe non solamente delle vostre gioie e dei vostri dolori, ma delle vostre aspirazioni, dei vostri pensieri, dei vostri studi e dei vostri tentativi di miglioramento sociale. Abbiatela eguale nella vita civile e politica. Siate le due ali dell’anima umana verso l’ideale che dobbiamo raggiungere”.
Da “I Doveri dell’Uomo” (Doveri verso la famiglia)
Raffaella Ponte