I 150 anni della Comune di Parigi

Alle prime ore del mattino del 18 marzo 1871 – 150 anni fa – il popolo di Parigi insorse contro il tentativo delle truppe – inviate dal governo di Versailles, retto dal reazionario Adolphe Thiers – di disarmare la Guardia Nazionale dei suoi cannoni, acquistati grazie ad una sottoscrizione popolare per contribuire alla difesa della città dalla minaccia di un assedio prussiano.
Fu questa la scintilla che innescò un ‘assalto al cielo’ della durata 72 giorni: la Comune di Parigi, «assemblea cittadina che corrisponde al parlamento nazionale, prima pietra del nuovo edificio sociale: la città libera nel paese libero».
Il 21 marzo successivo, il Comitato Centrale della Guardia Nazionale – simbolo della nazione in armi – acclamò all’unanimità Giuseppe Garibaldi come proprio comandante in capo, memori delle sue vittorie alla guida dell’Armata dei Vosgi contro l’esercito tedesco.
Al messaggio, giunto forse in ritardo a Caprera, dove il Generale si era ritirato dopo le sue dimissioni dall’Assemblea Nazionale e lo scioglimento dell’Armata dei Vosgi, Garibaldi replicò con un peana alla Comune ormai caduta.